Nel corso degli anni 90 sono stati creati da aziende agricole circa 1.200 ettari di zone umide su seminativi ritirati dalla produzione per venti anni grazie alladesione a misure agroambientali comunitarie. Le zone umide sono ubicate dove vi erano paludi fino al secolo scorso e in superfici contigue o vicine a biotopi preesistenti. La gestione, finalizzata a favorire esclusivamente la fauna e la flora selvatiche, ha permesso il rapido incremento di numerose specie acquatiche tra le quali alcune con popolazioni divenute significative a livello nazionale (Moretta tabaccata, Mignattino piombato, Cavaliere dItalia, Pittima reale).
|