VERDONE Carduelis chloris (Linnaeus, 1758)

Vardon (Giglioli 1886; Bacchi della Lega), Anton (Liverani-Imola)

Codice EURING 16490

TOTALE elementi CTR
437
90,5 %
Nidificazione certa
58
12 %
Nidificazione probabile
365
75,6 %
Nidificazione eventuale
14
2,9 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 40.000-80.000 coppie.

E’ risultato il Fringillide più comune, presente in oltre il 90% degli elementi CTR: è verosimile per di più che parte delle assenze siano imputabili a difetti di rilevamento. Presente tutto l’anno, per quanto meno abbondante nei mesi invernali durante i quali si riunisce in bande, spesso con altre specie di Fringillidi.
Praticamente ubiquitario, gli sono necessari alberi ed arbusti su cui costruisce il nido, ad altezze non elevate. Il Verdone è granivoro e si alimenta prevalentemente a terra: predilige zone con copertura arborea non continua e vegetazione erbacea spontanea o coltivata. E’ abbondante in tutta la fascia coltivata di pianura, dove si trova in prossimità di abitazioni con alberi ornamentali, siepi, pioppeti, terrapieni ferroviari, lembi residui di vegetazione spontanea. Decisamente sinantropico, si riproduce negli abitati, in giardini e parchi pubblici, ed è uno degli uccelli più comuni all’interno delle zone industriali, dove sembra attratto dalle alberature ornamentali e particolarmente dalle conifere. Anche in collina raggiunge densità notevoli specialmente nelle zone coltivate ad elevata diversità. Si trova anche nella fascia dei calanchi, sempre in prossimità di siepi e boschetti. Più scarso o assente nei grandi complessi boscati, che frequenta soltanto nelle radure e nelle parti marginali dove trova gli spazi aperti che gli sono necessari. Con l’altitudine l’abbondanza decresce, e si fa scarso al di sopra dei 1.000 metri di quota. Non è stato rilevato in un insieme di 9 elementi CTR adiacenti in sinistra Reno, in prossimità del crinale appenninico dove la presenza di faggete cedue continue e la scarsità di aree coltivate rendono l’ambiente meno idoneo.
La popolazione locale è stabile e non ci sono fattori di minaccia evidenti.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Mario Bonora

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