USIGNOLO Luscinia megarhynchos (Brehm, 1831)

Lusgnol, Rusgnol (Giglioli 1886), Rusgnòl (Bacchi della Lega),

Lusignol (Liverani-Imola)

Codice EURING 11040

TOTALE elementi CTR
392
81,2 %
Nidificazione certa
26
5,4 %
Nidificazione probabile
361
74,7 %
Nidificazione eventuale
5
1 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 20.000-40.000 coppie.

Presente dall’inizio di aprile a settembre, di facile rilevabilità per l’attività vocale intensa tra aprile e luglio. Canta in ogni momento della giornata, particolarmente al mattino presto e al tramonto, e nel periodo di massima territorialità anche di notte.
Nella Provincia ha una distribuzione molto ampia, che interessa l’80% degli elementi CTR, con una popolazione stimabile in alcune decine di migliaia di coppie. E’ assente soltanto dalla fascia montana a quota più elevata. Frequenta ambienti con ogni genere di vegetazione arbustiva: siepi, boschi ripariali con sottobosco abbondante, cedui purché con vegetazione erbacea folta e compenetrata allo strato arbustivo. E’ particolarmente abbondante lungo i corsi d’acqua.
Il 50% circa delle osservazioni è compreso nella fascia di pianura. Si trova ovunque ci siano cespugli e vegetazione arbustiva: particolarmente nelle boscaglie ripariali, ma anche lungo siepi, terrapieni di ferrovie, bordi di canali con vegetazione spontanea. Si trova anche in prossimità delle abitazioni in giardini e aree verdi di centri abitati.
Anche in collina e bassa montagna è ben rappresentato. La distribuzione è risultata continua salvo per qualche possibile difetto di rilevamento: il 35% delle osservazioni riguarda la fascia altitudinale fino ai 500 metri. Anche qui è abbondante nei fondovalle, lungo boscaglie ripariali di corsi d’acqua d’ogni dimensione, ma anche nelle siepi, arbusteti e cedui ricchi di sottobosco su versanti freschi. L’abbondanza decresce al di sopra dei 500 metri s.l.m., in cui è compreso solo il 15% delle osservazioni, con estremi verso 850-900 metri di quota a Gaggio Montano, Castelluccio modenese, Alpe di Monghidoro, Brasimone dove raggiunge l’orizzonte del faggio, pur limitandosi a frequentare radure e cespuglieti e non le faggete, probabilmente per la scarsità di sottobosco presente in queste formazioni forestali. La massima quota è stata rilevata al confine con Firenzuola in località Filigare, a circa 1000 metri s.l.m.. E’ praticamente assente dai castagneti in coltivazione per la mancanza di sottobosco. Non è stato rilevato in prossimità del crinale nelle valli di Silla e Dardagna, ambiente inidoneo per altitudine e caratteristiche vegetazionali.
La popolazione globalmente non è gravata da fattori di rischio significativi. Come per altri uccelli, la semplificazione del paesaggio agrario con distruzione delle siepi può ridurne gli effettivi soprattutto in pianura. Localmente e temporaneamente lavori di manutenzione dell’alveo dei corsi d’acqua con taglio della vegetazione ripariale annullano la possibilità di nidificazione.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Mario Bonora

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