TORTORA Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758)

Turturèina (Giglioli 1886, Bacchi della Lega)

Turturèina africhena

Codice EURING 06870

TOTALE elementi CTR
399
82,6 %
Nidificazione certa
56
11,6 %
Nidificazione probabile
311
64,4 %
Nidificazione eventuale
32
6,6 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice estiva e nidificante; per il periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 4.000-6.000 coppie.

Questo migratore transahariano, al termine della migrazione primaverile, si insedia in un’ampia gamma di ambienti. Il quadro ambientale preferito prevede la presenza di tessere o fasce di vegetazione arborea o arbustiva, frammiste a seminativi dove la specie si alimenta, tuttavia la si rinviene anche in aree boscose dove sfrutta radure anche di minima estensione. Al contrario della congenere Tortora dal collare evita le aree urbane.
Nella nostra Provincia è risultata presente quasi ovunque. Le lacune distributive sono emerse in alcune C.T.R. di montagna, dove la specie diviene poco comune oltre gli 800 m m. s.l.m., anche a causa della copertura forestale continua; in corrispondenza dell’agglomerato urbano bolognese e in alcune C.T.R. di pianura, in particolare nell’area a cavallo fra i comuni di Medicina e Castel Guelfo, sicuramente la più povera di patches a vegetazione arborea e/o arbustiva.
Nella fascia di pianura è compreso il 56% delle osservazioni, il 41% nella zona collinare fino ad 800 m. s.l.m. e il restante 3% al di sopra di questa altitudine. Le quote più alte raggiunte sono attorno a 800 metri (Montefredente, La Cà di Lizzano in Belvedere) con punte fino a quasi 1000 metri a Monte Piella, Montecoroncina, dintorni di Suviana.
Lo stato di conservazione appare favorevole in Provincia, tuttavia, a livello europeo, la specie è considerata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa). Probabilmente i cambiamenti climatici, nello specifico la desertificazione del Sahel, non giovano alla Tortora. Invece è un fattore molto positivo per la specie l’attuale calendario venatorio con chiusura al 31 gennaio che impedisce l’abbattimento di riproduttori durante la migrazione prenuziale.

Luca Melega

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