STRILLOZZO Miliaria calandra (Linnaeus, 1758)

Ptròn (Giglioli 1886; Bacchi della Lega), Perdir (Liverani-Imola)

Codice EURING 18820

TOTALE elementi CTR
265
54,9 %
Nidificazione certa
12
2,5 %
Nidificazione probabile
247
51,1 %
Nidificazione eventuale
6
1,2 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 2.500-4.000 coppie.

Lo Strillozzo è presente nel Bolognese sia come nidificante che come svernante. La popolazione è probabilmente in buona parte sedentaria, almeno nella fascia planiziale. I riproduttori vengono segnalati soprattutto grazie alla cospicua attività canora, la quale spiega la netta prevalenza di segnalazioni ‘probabili’ ottenute nel corso dell’indagine. Il canto si rileva abitualmente (es. pianura ozzanese) già in febbraio, nelle giornate serene, da parte di un numero di individui anche superiore a quello che poi rimane a nidificare sul posto. Ciò potrebbe indicare l’esistenza di spostamenti verticali da parte dei soggetti nidificanti in collina e montagna.
La distribuzione ottenuta appare continua su gran parte della fascia collinare e submontana (sono stati registrati insediamenti fino a 1.000 m. s.l.m. a Pian di Balestra e Monte Belvedere), mentre mostra lacune anche di una certa ampiezza a livello del settore occidentale della pianura e delle zone più densamente boscate dell’Appennino. Un’ampia area di assenza è evidente intorno al territorio urbanizzato del capoluogo provinciale. Quasi tutti i vuoti in cartina appaiono motivati dalle caratteristiche ambientali o colturali proprie delle varie zone, anche se è possibile che le apparenti assenze in alcuni elementi di griglia risentano di difetti d’indagine ed indichino piuttosto presenze a densità molto bassa.
Lo Strillozzo si insedia tipicamente in habitat aperti e tendenzialmente aridi, coltivati e non, soprattutto ove questi sono caratterizzati da presenze sparse di arbusti, siepi o alberi. L’ambiente calanchivo ospita senza dubbio le maggiori densità e spiega la diffusione pressoché continua rilevata a livello della metà meridionale del territorio provinciale. Una ben nota preferenza per le colture cerealicole (Cramp e Perrins 1994), ove queste non siano eccessivamente razionalizzate (ovvero con assenza di siepi di confine, filari, ecc.) consente insediamenti localmente soddisfacenti anche nel settore di pianura.
Ben poco si conosce circa la tendenza delle popolazioni di Strillozzo nel contesto nazionale. In altri ambiti europei sono state rilevate chiare indicazioni di regresso, imputate soprattutto all’incremento delle monoculture e ad altre trasformazioni del paesaggio agrario. In ambiente montano, si può supporre che l’abbandono dell’agricoltura di sussistenza e la conseguente ricolonizzazione della vegetazione arbustiva e arborea possa inizialmente favorire e successivamente limitare la diffusione della specie.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Nicola Baccetti

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