STERNA COMUNE Sterna hirundo (Linnaeus, 1758)

Rundic d’mèr (Giglioli 1886)

Codice EURING 06150

TOTALE elementi CTR
13
2,7 %
Nidificazione certa
9
1,9 %
Nidificazione probabile
1
0,2 %
Nidificazione eventuale
3
0,6 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1998-1999 è stata censita una popolazione nidificante di 8-10 coppie.

In Italia la specie nidifica prevalentemente in tre comprensori: zone umide costiere dell’Adriatico settentrionale, zone interne della pianura Padana, zone umide costiere della Sardegna. La popolazione italiana è stata censita accuratamente nel triennio 1982-84, in occasione di una ricerca mirata sui Laridi italiani, ed è risultata composta da 4.600-4.800 coppie (Fasola, 1986).
La prima nidificazione della Sterna nel Bolognese è avvenuta nel 1995 (1 coppia) in una piccola zona umida a nord-est di Marmorta (Molinella) dove la deposizione delle uova è avvenuta in un voluminoso nido costruito e appena utilizzato da Folaga. Come risulta dalla carta di distribuzione, negli anni successivi la specie si è insediata in numerose altre zone umide, soprattutto della pianura orientale, prediligendo quelle ripristinate su seminativi ritirati dalla produzione nei comuni di Medicina e Molinella. Nel periodo 1998-1999 sono state censite 8-10 coppie (Tinarelli 2001a). Le nidificazioni in zone umide dell'interno non costituite da corsi d'acqua (come nel caso delle zone umide bolognesi) avvengono raramente in Italia, dove peraltro la popolazione è prevalentemente concentrata nelle zone umide costiere.
E’ inoltre interessante notare che, a differenza di quanto accade nel resto della popolazione italiana, per la nidificazione nel Bolognese la specie ha utilizzato nella maggior parte dei casi nidi precedentemente costruiti e abbandonati da Folaghe e Cavalieri d'Italia.
Terminata la riproduzione e durante le migrazioni piccoli gruppi e più spesso singoli individui sono osservabili in tutte le zone umide della pianura.
Il principali fattori limitanti per la specie sono costituiti dalla scarsità di siti adatti alla nidificazione nelle zone umide interne (banchi di fango/sabbia semi affioranti privi di vegetazione e protetti dai predatori terrestri) e da innalzamenti del livello dell’acqua che distruggono i nidi a causa delle piogge e della gestione dell’acqua.
Specie di interesse comunitario (Direttiva 79/409/CEE).

Roberto Tinarelli

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