PICCHIO ROSSO MAGGIORE Picoides major (Linnaeus, 1758)

Pèc Garlein (Giglioli 1886) Pecch gardlein (Bacchi della Lega),

Plech (Liverani-Imola)

Codice EURING 08760

TOTALE elementi CTR
310
64,2 %
Nidificazione certa
81
16,8 %
Nidificazione probabile
185
38,3 %
Nidificazione eventuale
44
9,1 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 900-2.000 coppie.

E’ il picide italiano con più ampia valenza ecologica. Nidifica pressoché in tutti gli ambienti alberati, anche isolati, che ospitano alberi con diametro a petto d’uomo di almeno 20 cm dove scavare il nido. Tollera abbastanza bene anche la presenza antropica (parchi urbani, giardini…). Come gli altri picchi presenti in Provincia(Picchio verde e Picchio rosso minore), è risultato assente dai rimboschimenti di conifere, nei quali non è stato rilevato nemmeno con l’ausilio del playback.
La distribuzione Provinciale è molto simile a quella del Picchio verde. L’assenza dagli elementi CTR prossimi al crinale all’estremo limite sud-occidentale della Provincia testimonia la scarsa ospitalità dei cedui di faggio anche per questa specie. Permane l’ampia lacuna distributiva nei comuni di Medicina e Imola già rilevata nel Picchio verde, che prosegue senza soluzione di continuità verso sud-est (Gellini e Ceccarelli 2000).
Il 75% circa delle osservazioni è stato ottenuto a quote inferiori a 500 m. s.l.m., con molte segnalazioni in pianura, a quote inferiori ai 50 m. s.l.m.. Solo 8 osservazioni sono disponibili sopra i 1000 m. s.l.m.. Nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena le frequenze di osservazione, al contrario, crescono all’aumentare della quota e raggiungono i valori massimi tra i 500 e i 1300 m. s.l.m. (Gellini e Ceccarelli 2000). Ciò non riflette però una diversa scelta ecologica della specie, ma deriva dal forte sbilanciamento della popolazione di quest’area geografica verso le Foreste Casentinesi, dove il notevole grado di naturalità dei boschi e l’elevata quantità di legno secco disponibile rendono la specie abbondante ed estremamente comune.
Non sono noti fattori che possono limitare o mettere in pericolo la popolazione nidificante in Provincia di Bologna. Il progressivo invecchiamento dei cedui e l’imboschimento naturale di superfici precedentemente prive di vegetazione arborea fanno prevedere per il prossimo futuro un’ulteriore espansione dell’areale riproduttivo.

Marco Zenatello

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