GALLINELLA D’ACQUA Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758)

Purzlana (Giglioli 1886)

Codice EURING 04240

TOTALE elementi CTR
225
46,6 %
Nidificazione certa
142
29,4 %
Nidificazione probabile
14
2,9 %
Nidificazione eventuale
69
14,3 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1997-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 5.000-7.000 coppie.

E’ una specie diffusa in tutte le tipologie di zone umide italiane, dal livello del mare a circa 1.500 metri di altitudine. Per l’Italia è stata stimata una popolazione di 80.000-150.000 coppie nel periodo 1988-1997 (BirdLife International 2000). Elevate concentrazioni di Gallinelle nidificanti sono rilevate in corrispondenza delle maggiori zone umide o di reti idrografiche particolarmente articolate, compresi i canali e i fossati all’interno di aree urbanizzate. In pratica può frequentare tutti i tipi di zone umide purché con piccole superfici dotate di vegetazione densa tra la quale potersi nascondere. Nonostante che una reale valutazione della popolazione residente in un’area vasta risulti estremamente difficoltosa a causa della frequentazione di zone ricche di vegetazione palustre, le quali non consentono conteggi accurati, risulta abbastanza facile accertare la presenza-assenza della specie sia per le abitudini relativamente confidenti che ne rendono facile l’osservazione, sia per il tipico verso emesso frequentemente.
La carta di distribuzione nel Bolognese mostra una presenza diffusa in tutta la pianura; manca in alcuni elementi CTR di pianura probabilmente solo per difetto di copertura; è diffusa anche lungo i corsi d’acqua, gli stagni e i laghetti della fascia collinare e si spinge fino al Lago di Suviana dove nidifica regolarmente.
In base a censimenti effettuati in zone campione è possibile estrapolare per il Bolognese una stima di 5.000-7.000 coppie nidificanti.
I principali fattori limitanti noti per la specie sono gli interventi di controllo della vegetazione palustre (sfalcio/trinciatura e incendio) e di prosciugamento delle zone umide durante il periodo riproduttivo. Come per altre specie con nidi galleggianti o ai margini dei canneti, le covate possono essere distrutte dalla Nutria; la consistenza della specie risulta scarsa nelle zone con elevate densità di Nutria.

Roberto Tinarelli

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