FANELLO Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758)

Fanèl, Faganèl (Giglioli 1886), Fanel (Bacchi della Lega, Liverani-Imola),

Codice EURING 16600

TOTALE elementi CTR
55
11,4 %
Nidificazione certa
7
1,4 %
Nidificazione probabile
30
6,2 %
Nidificazione eventuale
18
3,7 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante, nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 500-800 coppie.

La specie è legata agli ambienti aperti di collina e montagna, mentre evita le adiacenze delle abitazioni e le zone densamente antropizzate e coltivate. In generale il Fanello è legato a forme di agricoltura tradizionale ad elevata diversità ambientale con incolti, spazi aperti e pascoli inframmezzati da siepi e boschetti. Non è presente in pianura né nelle aree montane con vegetazione arborea continua. Nella Provincia nel corso dell’indagine è stato rilevato, anche se con distribuzione piuttosto frammentata, nell’11% circa degli elementi CTR e prevalentemente nella fascia collinare calanchiva e sulle praterie sommitali in prossimità del crinale appenninico. In particolare si individuano due aree in cui la presenza del Fanello è più continua: le vallate di Idice e Sillaro, a quote di 7-800 m. s.l.m. nella parte sud-est della Provincia, caratterizzate da calanchi e vaste superfici a prato-pascolo con copertura arbustiva piuttosto rada, e l’alta valle del Dardagna e del Silla, su praterie a quote superiori ai 1.500 m.s.l.m. Attualmente invece non occupa se non con presenze sporadiche la fascia intermedia dove è più densa la copertura forestale. Nel passato (anni 60-70) era presente ad esempio nell’alto Savena a quote di circa 1.000 metri s.l.m. grazie alle radure e zone mantenute artificialmente aperte nelle faggete per il pascolo dei bovini (Bonora oss. pers.), che attualmente sono rioccupate in gran parte da specie pioniere di vegetazione arbustiva e arborea.
Come altri fringillidi si nutre prevalentemente di semi di piante non coltivate, pur integrando la dieta con invertebrati nella stagione estiva. E’ per questo che la modernizzazione delle pratiche agricole, con largo impiego di diserbanti, influisce negativamente su questa specie soprattutto nei paesi del nord dove a differenza di quanto succede da noi frequenta le zone coltivate. In Gran Bretagna è valutato un calo di oltre il 50% degli effettivi negli ultimi anni e la specie il cui trend è ancora negativo è inserita tra quelle a rischio, oggetto di interventi specifici di conservazione (Gregory et al. 2002). Nella nostra Provincia la situazione apparentemente non è altrettanto preoccupante, in quanto anche se fattori limitanti si possono riconoscere nella riforestazione spontanea e artificiale e nella riduzione del pascolo in aree di montagna a quote intermedie, la presenza di due aree con condizioni ambientali stabili e favorevoli alla specie (crinale appenninico e calanchi) dovrebbe garantire la sopravvivenza della piccola popolazione esistente.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Mario Bonora

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