FALCO DI PALUDE Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758)

Falchètt capuzein (Giglioli 1886)

Codice EURING 02600

TOTALE elementi CTR
43
8,9 %
Nidificazione certa
15
3,1 %
Nidificazione probabile
3
0,6 %
Nidificazione eventuale
25
5,2 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice e svernante; nel periodo 1998-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 10-15 coppie.

Specie tipica di ambiente planiziale umido. Strategia adattattiva basata su un modello dinamico-distributivo fluttuante con effetti accentuati alla scala locale. In periodo riproduttivo, esclusivamente legato alla presenza di zone vallive interne o salmastre circondate da vaste estensioni a prato-pascolo e seminativi. Nidifica sul terreno in tifeti e fragmiteti asciutti o allagati, anche di modesta estensione, purché ben strutturati e collocati favorevolmente rispetto al circostante territorio di caccia. La deposizione avviene generalmente in aprile e l’involo dei giovani da fine giugno (Martelli e Parodi 1992). La popolazione nidificante del Bolognese, al di sotto delle venti coppie, è distribuita in un settore della pianura centro-orientale compreso all’incirca tra la linea ferroviaria BO-PD e il Torrente Sillaro su un’estensione di 5-600 kmq. Il dinamismo accelerato delle componenti fisio-strutturali degli ambienti vallivi spiega, in parte, l’irregolarità della selezione di sito e la flessibilità della distribuzione in prospettiva provinciale. Quando i siti vengono regolarmente occupati, raccolgono generalmente più coppie (2-5). In inverno, la maggioranza degli adulti assume un comportamento dispersivo disertando i territori utilizzati in periodo riproduttivo. In periodo extra-riproduttivo sono stati osservati dormitori collettivi costituiti soprattutto da individui immaturi di incerta provenienza (fino a 13). Negli ultimi dieci anni la specie è entrata decisamente in una fase di netta ripresa alla scala globale a causa della diminuzione degli abbattimenti illegali cui veniva sottoposta. Localmente, uno dei fattori limitanti prioritari rimane ancora lo spargimento di esche avvelenate. L’aspetto gestionale delle zone umide rappresenta uno dei fattori maggiormente condizionanti lo stato di conservazione. Sulla base dei recenti cambiamenti, lo status della popolazione italiana (70-100 coppie) (Martelli e Parodi 1992) meriterebbe un aggiornamento.
Specie di interesse comunitario.

Dario Martelli

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