CUCULO Cuculus canorus (Linnaeus, 1758)

Couch (Giglioli 1886), Cocch (Bacchi della Lega),

Coch (Liverani-Imola)

Codice EURING 07240

TOTALE elementi CTR
424
87,8 %
Nidificazione certa
5
1 %
Nidificazione probabile
402
83,2 %
Nidificazione eventuale
17
3,5 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice estiva e nidificante; per il periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 1.300-4.000 coppie.

Specie conosciuta da tutti per la celeberrima abitudine di depositare l’uovo in nidi di numerose altre specie di uccelli ( Martorelli, 1960, riporta 46 generi parassitati in Italia, fra cui il genere Podiceps). È facilmente contattabile per il canto potente e frequentemente emesso.
Il Cuculo si trova in quasi tutti gli ambienti evitando solo gli agglomerati urbani privi di aree verdi e le grandi estensioni a seminativo. La carta di distribuzione, infatti, mostra una presenza quasi continua che riguarda il 90% circa degli elementi CTR, in cui a parte alcune sporadiche assenze attribuibili anche a difetti di rilevamento, spicca un’area in cui non è risultato presente nella pianura orientale ad agricoltura intensiva con scarsità di vegetazione naturale, e l’area urbana di Bologna.
Frequenta ogni genere di bosco ed arbusteto, dalla pianura al limite superiore della vegetazione.La mediana dell’altitudine è 110 m. s.l.m. E’ stato osservato nei canneti delle zone umide, boschi ripariali, siepi, terrapieni di linee ferroviarie colonizzati da robinie, boschi igrofili residui nella fascia di pianura dove si concentra il 48% delle osservazioni. In collina si trova nei cedui e boschi ad alto fusto di ogni genere, arbusteti che colonizzano pascoli e aree agricole abbandonate, calanchi, castagneti da frutto. Il 42% delle osservazioni interessa la fascia altitudinale di collina fino agli 800 m. s.l.m. Al di sopra di tale altitudine il Cuculo è ancora presente e ben rappresentato: il 10% delle osservazioni è riferito a quote tra 800 e 1.700 m. s.l.m. Anche la zona di crinale è colonizzata fino al limite superiore della vegetazione arborea. E’ presente nella zona del Corno alle Scale, Monte Spigolino e Monte Gennaio, al Monte La Nuda, a Porta Franca e Poggio delle Ignude, al Lago di Pratignano, Ospitale e Pian della Farnia nella fascia di confine con il modenese.
L’indagine quantitativa effettuata recentemente in Romagna (Ceccarelli 2000) ha evidenziato due aree con alte densità: il complesso Valle Mandriole-Punte Alberete–Pineta di San Vitale, che potrebbe far pensare a simili valori di densità per la bassa bolognese dove abbondano zone umide con relativo contorno di alti valori di diversità ambientale e alta produttività; e la fascia pedecollinare collinare forlivese e faentina, caratterizzata come quella bolognese da un variegato alternarsi di seminativi, calanchi con vegetazione naturale, boschetti, frutteti, vigneti, prati e pascoli.
Lo stato di conservazione è favorevole.

Luca Melega

TORNA ALL'ELENCO DELLE SPECIE