Couch (Giglioli 1886), Cocch (Bacchi della Lega),
Coch (Liverani-Imola)
Codice EURING 07240
TOTALE elementi CTR |
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Nidificazione certa |
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Nidificazione probabile |
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Nidificazione eventuale |
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Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice estiva e nidificante; per il periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 1.300-4.000 coppie.
Specie conosciuta da tutti per la celeberrima abitudine di depositare luovo in nidi di numerose altre specie di uccelli ( Martorelli, 1960, riporta 46 generi parassitati in Italia, fra cui il genere Podiceps). È facilmente contattabile per il canto potente e frequentemente emesso.
Il Cuculo si trova in quasi tutti gli ambienti evitando solo gli agglomerati urbani privi di aree verdi e le grandi estensioni a seminativo. La carta di distribuzione, infatti, mostra una presenza quasi continua che riguarda il 90% circa degli elementi CTR, in cui a parte alcune sporadiche assenze attribuibili anche a difetti di rilevamento, spicca unarea in cui non è risultato presente nella pianura orientale ad agricoltura intensiva con scarsità di vegetazione naturale, e larea urbana di Bologna.
Frequenta ogni genere di bosco ed arbusteto, dalla pianura al limite superiore della vegetazione.La mediana dellaltitudine è 110 m. s.l.m. E stato osservato nei canneti delle zone umide, boschi ripariali, siepi, terrapieni di linee ferroviarie colonizzati da robinie, boschi igrofili residui nella fascia di pianura dove si concentra il 48% delle osservazioni. In collina si trova nei cedui e boschi ad alto fusto di ogni genere, arbusteti che colonizzano pascoli e aree agricole abbandonate, calanchi, castagneti da frutto. Il 42% delle osservazioni interessa la fascia altitudinale di collina fino agli 800 m. s.l.m. Al di sopra di tale altitudine il Cuculo è ancora presente e ben rappresentato: il 10% delle osservazioni è riferito a quote tra 800 e 1.700 m. s.l.m. Anche la zona di crinale è colonizzata fino al limite superiore della vegetazione arborea. E presente nella zona del Corno alle Scale, Monte Spigolino e Monte Gennaio, al Monte La Nuda, a Porta Franca e Poggio delle Ignude, al Lago di Pratignano, Ospitale e Pian della Farnia nella fascia di confine con il modenese.
Lindagine quantitativa effettuata recentemente in Romagna (Ceccarelli 2000) ha evidenziato due aree con alte densità: il complesso Valle Mandriole-Punte AlberetePineta di San Vitale, che potrebbe far pensare a simili valori di densità per la bassa bolognese dove abbondano zone umide con relativo contorno di alti valori di diversità ambientale e alta produttività; e la fascia pedecollinare collinare forlivese e faentina, caratterizzata come quella bolognese da un variegato alternarsi di seminativi, calanchi con vegetazione naturale, boschetti, frutteti, vigneti, prati e pascoli.
Lo stato di conservazione è favorevole.
Luca Melega