Favaz, Clumb Favazz (Giglioli 1886), Favazz (Bacchi della Lega)
Codice EURING 06700
TOTALE elementi CTR |
|
|
Nidificazione certa |
|
|
Nidificazione probabile |
|
|
Nidificazione eventuale |
|
|
Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice, nidificante, svernante, sedentaria; per il periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 30-50 coppie.
Nel Bolognese è specie scarsa e localizzata come nidificante, a distribuzione ristretta e frammentata in tre aree altimetriche distinte.
La più importante, dove è stato registrato il 62% dei contatti, è quella montana posta ai limiti meridionali della Provincia, a ridosso del crinale appenninico; in questarea la specie è risultata presente principalmente nei gruppi montuosi di M.Cavallo-Granaglione, M.Citerna e nei rilievi del Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone, essenzialmente entro la fascia altimetrica compresa fra 800 e 1000 m, con ununica eccezione ai 600 m di Gaggio Montano. Lambiente riproduttivo utilizzato è sempre costituito da varie formazioni forestali, soprattutto di latifoglie (sia cedue che di fustaia) e, in secondo ordine, dalle fustaie di conifere.
Area di importanza secondaria, con presenze isolate, è rappresentata dalle zone pedecollinari dove sono state indicate segnalazioni nei pressi di S.Martino in Casola, Pieve del Pino (dove la nidificazione è stata accertata), la Bianchina; questi siti si trovano fra 150 e 300 m di altitudine, in zone aperte di campagna coltivata ed alberata, con frammenti di boschi decidui e boscaglie ripariali.
Ancor più marginale risulta larea planiziale ai confini con la Provincia di Ferrara, con una segnalazione intorno a Malalbergo ed unaltra nella Valle Fiorentina; in questi casi si tratta di ambienti prossimi alle zone umide nei quali gli elementi arborei principali sono costituiti dai pioppeti e dalle boscaglie igrofile.
Rispetto alle informazioni più recenti sulla distribuzione locale della specie (Toso et al. 1999), sembra essersi verificata unespansione nella zona montana, in analogia con quanto registrato nel confinante Appennino romagnolo (Ceccarelli 2000); sembrerebbe invece invariata la situazione di marginalità rappresentata dalle altre due aree frequentate, in particolare quella planiziale. Si tratta, daltra parte, di una specie risultata, anche storicamente, assente o sporadica come nidificante nella pianura bolognese e romagnola (Bacchi della Lega 1902; Brandolini 1961).
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).
Pier Paolo Ceccarelli