CAVALIERE D’ITALIA Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758)

Cavalir

Codice EURING 04550

TOTALE elementi CTR
60
12,4 %
Nidificazione certa
44
9,1 %
Nidificazione probabile
5
1 %
Nidificazione eventuale
11
2,3 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel 1999 è stata censita una popolazione nidificante di 400-500 coppie.

E’ una specie diffusa nelle principali zone umide italiane costiere e dell’interno. Censimenti e stime accurate della popolazione nidificante in Italia sono disponibili per il periodo 1978-1999: 1.700-2.000 coppie nel periodo 1978-1982, 1.500-1.700 coppie nel 1983, 900-950 coppie nel 1984, circa 1.000 coppie nel 1987, 950-1.150 coppie nel 1988, 1.100-1.300 nel 1989, 1.860-2.150 coppie nel 1993, 3.124-3.930 coppie per il periodo 1995-1999 di cui 1.500-1.600 in Emilia-Romagna nel 1999 (Tinarelli 1986, 1990, 1993, ined.).
Ricerche specifiche hanno mostrato che le marcate fluttuazioni della popolazione nidificante sono correlate principalmente all’andamento della superficie di zone umide disponibili di anno in anno nel Delta interno del Niger, principale area di svernamento della popolazione italiana (Tinarelli 1992b).
In Emilia-Romagna il Cavaliere d’Italia nidifica in tutti i tipi di zone umide di pianura, ad esclusione di quelle soggette alle maree, dimostrandosi assai opportunista nel colonizzare zone umide appena create o nelle quali si verificano condizioni ambientali temporaneamente favorevoli. La popolazione regionale è stata monitorata dai primi anni ’80 (Tinarelli 1990), periodo durante il quale ha subito una forte diminuzione (da 851-947 coppie nel 1983 a 351-389 nel 1985), così come in altre regioni europee, ed è poi aumentata progressivamente dal 1988 in poi. A partire dai primi anni ‘90 il Cavaliere d’Italia si è dimostrato una delle specie più disponibili alla colonizzazione delle zone umide create sui seminativi ritirati dalla produzione per venti anni e nel 1999 hanno nidificato 900-960 coppie nelle zone umide ripristinate negli anni precedenti in Emilia Romagna (Tinarelli 1997, 1999; Tinarelli e Marchesi 2000).
Nel Bolognese la popolazione ha avuto una evoluzione singolare: 90-95 coppie nel 1984, 94-106 cp nel 1994, 327-344 cp nel 1997, 380-400 cp nel 1998 (di cui l’87% in zone umide ripristinate con il Reg. CEE 2078/92) e 400-500 cp nel 1999 (Tinarelli 1995, 2001a, ined.).
Per la nidificazione possono essere usati tutti i tipi di zone umide con livello dell’acqua inferiore ai 20 cm dove siano presenti, anche temporaneamente, zone emergenti fangose e con scarsa vegetazione su cui costruire il nido e che siano difficilmente raggiungibili da predatori terrestri (Tinarelli 1992a).
Il principale fattore limitante per la popolazione nidificante è costituito da improvvise variazioni del livello dell’acqua che distruggono i nidi, generalmente a causa di intense piogge, e che in saline e nei bacini di zuccherifici dipendono anche dai cicli di produzione. Altri fattori limitanti sono le trasformazioni ambientali quali la cessazione delle attività degli zuccherifici con conseguente colonizzazione delle vegetazione nei bacini (Tinarelli 1988), il mantenimento di alti livelli dell’acqua per scopi itticolturali; seguono il disturbo antropico e la distruzione di nidi a causa di bestiame al pascolo. E’ una specie di interesse comunitario (Direttiva 79/409/CEE).

Roberto Tinarelli

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