BASETTINO Panurus biarmicus (Linnaeus, 1758)

Bafiet (Giglioli 1886), Baffì (Liverani-Imola)

Codice EURING 13640

TOTALE elementi CTR
17
3,5 %
Nidificazione certa
6
1,2 %
Nidificazione probabile
7
1,4 %
Nidificazione eventuale
4
0,8 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 50-100 coppie.

La distribuzione del Basettino in Italia è limitata alle zone umide con estesi canneti della pianura Padano-Veneta orientale, della Puglia settentrionale e ai laghi interni dell’Umbria e della Toscana. Nel passato era presente in molte altre regioni nelle quali è scomparso in seguito all’eliminazione dei canneti più vasti. Per l’Italia è stata stimata una popolazione di 4.000-10.000 coppie nel periodo 1988-1997 (BirdLife International 2000).
In Emilia Romagna è presente nelle zone umide con i canneti più estesi e più “antichi” tra la bassa Modenese e la costa. A differenza di altre specie legate esclusivamente ai canneti per la nidificazione, come il Cannareccione e la Cannaiola, ha mostrato una modesta capacità di colonizzazione dei canneti che si sono sviluppati negli oltre 3.000 ettari di zone umide create nel territorio regionale da pochi anni in seminativi ritirati dalla produzione. Tanto più in considerazione del fatto che i canneti delle zone umide ripristinate possono essere sfalciati o trinciati solo a partire dai primi di agosto e fino al 20 febbraio per salvaguardare proprio gli uccelli che li utilizzano per la riproduzione. In genere ha colonizzato le zone umide ripristinate in superfici contigue a biotopi nei quali era già presente; le poche zone umide isolate in cui si è insediato erano state ripristinate da almeno 6-8 anni. Probabilmente la disponibilità di canneti estesi e diversificati non è attualmente il principale fattore limitante per la specie.
La carta di distribuzione nel periodo di indagine mostra che vi sono nidificazioni certe e probabili principalmente nel settore centro orientale della Pianura (Valli di Argenta, zone umide di Medicina Malalbergo e Molinella); vi sono anche segnalazioni per altre zone umide della pianura centro-occidentale, talvolta di dimensioni inferiori ai 6 ettari, come i bacini per l’attività venatoria.
I principali fattori limitanti per la specie nei siti di riproduzione sono costituiti dagli interventi di trinciatura/sfalcio e incendio dei canneti in periodo riproduttivo; molto probabilmente anche le variazioni del livello dell’acqua durante il periodo riproduttivo e la consistente presenza della Nutria, che provoca alterazioni della superficie e della struttura del canneto, hanno un effetto negativo sulla popolazione nidificante.

Roberto Tinarelli

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