AVERLA CENERINA Lanius minor (Gmelin, 1788)

Bufferla garzotta, Sparavir, Forlutòn (Giglioli 1886) Bufferlot (Bacchi della Lega)

Codice EURING 15190

TOTALE elementi CTR
10
2,1 %
Nidificazione certa
3
0,6 %
Nidificazione probabile
0
0 %
Nidificazione eventuale
7
1,4 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è migratrice e nidificante; nel periodo 1995-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 3-5 coppie.

E’ un migratore transahariano con areale riproduttivo in Italia ampio ma framentato nelle zone pianeggianti e collinari. Per l’Italia è stata stimata una popolazione di 1.000-2.000 coppie nel periodo 1988-1997 (BirdLife International 2000). In Emilia-Romagna frequenta le aree coltivate con vaste superfici di prati-pascoli in cui sono presenti siepi e filari alberati, alberi isolati, alberi da frutto, dal livello del mare a circa 600 metri s.l.m.. Nel Bolognese gli unici siti di nidificazione certa nel periodo 1995-1999 sono stati rilevati presso Marmorta (Molinella) (3-5 coppie). Le altre segnalazioni di nidificazioni eventuali sono invece probabilmente da attribuire ad individui in migrazione.
Nidifica su alberi, anche vicino a case coloniche, costruendo un grosso nido ben visibile; si alimenta di insetti, generalmente di grandi dimensioni, lucertole, anfibi e occasionalmente micromammiferi e nidiacei di altre specie di uccelli che cattura in prati, medicai, bordi di strade e cavedagne cacciando all’agguato dalla cima di alberi e da fili di linee elettriche.
In passato la specie era molto diffusa come nidificante nelle campagne con piantate.
Come per altre specie, tra i fattori limitanti noti nelle aree di nidificazione possono essere annoverati: distruzione di siepi, filari alberati, boschetti durante il periodo riproduttivo, trasformazione e/o scomparsa dei prati-pascoli su terreni aridi, abbandono e/o trasformazione delle aree piccole e marginali coltivate a cereali, uso di pesticidi in agricoltura. Sicuramente gravano sulla specie anche fattori limitanti quali la trasformazione degli ambienti di svernamento e l’uso massiccio di pesticidi nei quartieri di svernamento in Africa la cui entità è però per il momento difficilmente valutabile. E’ evidente che sono necessarie specifiche ricerche per definire meglio lo status di questa specie di interesse comunitario (Direttiva 79/409/CEE) e classificata da BirdLife International come SPEC 2 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione concentrata in Europa).

Roberto Tinarelli

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