ALBANELLA MINORE Circus pygargus (Linnaeus, 1758)

Falchètt bianc

Codice EURING 02630

TOTALE elementi CTR
71
14,7 %
Nidificazione certa
16
3,3 %
Nidificazione probabile
9
1,9 %
Nidificazione eventuale
46
9,5 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è nidificante e migratrice; nel periodo 1997-1999 è stata stimata una popolazione nidificante di 20-30 coppie.

Specie originaria di bioma steppico, occupa, per adattamento successivo, una vasta gamma di ambienti aperti secondari alle basse quote (zone umide, prato-pascoli, steppe colturali, ecc.). Nidifica sul terreno, in condizioni di substrato asciutto, con nido costruito tra la vegetazione erbacea, in canneti e arbusteti di vario tipo. Alle nostre latitudini, i primi arrivi nei territori di nidificazione sono previsti per la fine di marzo e le partenze per i quartieri di svernamento a sud del Sahara, da inizio-agosto. La deposizione avviene generalmente nel mese di maggio e l’involo dei giovani da fine-giugno (Martelli e Sandri 1991). Come le altre Albanelle, in periodo extra-riproduttivo tende a formare dormitori collettivi in cui si riuniscono, all’inizio, tutti gli individui di un’area di nidificazione prima di iniziare la migrazione. Nel Bolognese, l’areale distributivo coincide con il sistema delle geomorfe calanchive ad est della Valle del Reno entro la fascia della steppa cerealicola pedemontana, al di sotto dei 400 m (10-20 coppie). Regolarmente presente con una decina di coppie anche in un settore della pianura orientale a minima struttura insediativa compreso tra i torrenti Idice e il Sillaro e interessato da coltivazioni cerealicole su vasta area. Questa parte di popolazione, totalmente nidificante in coltivo e con successo riproduttivo nullo (salvo intervento), è da considerarsi la frangia marginale e di collegamento tra la popolazione del complesso lagunare dell’alto-Adriatico e quella appenninica che, alla scala continentale, descrive un areale continuo, dal Friuli alle Marche. In Appennino i siti di nidificazione tendono a rimanere costanti, ma con sensibili oscillazioni del numero delle coppie nelle diverse stagioni riproduttive (1-8), in dipendenza di fattori probabilmente collegati alla disponibilità occasionale di risorse trofiche fluttuanti. Variazioni locali a medio/lungo termine possono dipendere invece da cambiamenti nell’utilizzo agricolo del territorio e/o dall’evoluzione naturale o indotta delle cenosi erbaceo-arbustive utilizzate come habitat per la nidificazione. Sulla base di una recente verifica, la popolazione italiana è stimata nell’ordine di 200-300 coppie e considerata tendenzialmente stabile su lungo periodo (Martelli 1997).
Specie di interesse comunitario classificata da BirdLife International come SPEC 4 (specie con status di conservazione favorevole e popolazione concentrata in Europa).

Dario Martelli

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