AIRONE CENERINO Ardea cinerea (Linnaeus, 1758)

Sgherza, Sgarza zenerina (Giglioli 1886)

Sgarzon, Airon zenerein

Codice EURING 01220

TOTALE elementi CTR
10
2,1 %
Nidificazione certa
10
2,1 %
Nidificazione probabile
0
0 %
Nidificazione eventuale
0
0 %

CARTA

IMMAGINE

Nel territorio della Provincia di Bologna la specie è sedentaria, migratrice, svernante e nidificante; nel periodo 1998-1999 è stata censita una popolazione nidificante di 290-320 coppie.

In Italia la popolazione nidificante è localizzata principalmente nella Pianura Padana e la specie ha mostrato negli ultimi decenni un marcato incremento demografico e un’espansione dell’areale riproduttivo.
Nel Bolognese l’Airone cenerino, nidificante nei secoli scorsi, si è estinto attorno agli anni ’50-’60 del ‘900; dopo decenni di assenza, a causa delle persecuzioni, è tornato a nidificare nel 1985 presso Valle La Comune (Malalbergo) (Tinarelli oss. pers.), colonizzando poi altri siti nel corso degli anni ’90. Prima del 1985 l’unico sito di nidificazione noto era quello presso le Valli di Argenta (FE). L’incremento della popolazione nidificante e dei siti di nidificazione avvenuto e tuttora in corso nel Bolognese riflette bene il fenomeno più generale di espansione a livello sia regionale sia italiano.
Per il Bolognese la carta di distribuzione mostra gli otto siti in cui sono state rilevate colonie nidificanti nel periodo 1995-1999: i bacini di Tivoli (S. Giovanni in Persiceto) e la vicina Cassa di Manzolino (Castelfranco Emilia) contigua al confine provinciale, l’ex cava La Bora (San Giovanni in Persiceto), i bacini dell’ex zuccherificio di Crevalcore, il filare alberato di Palata Pepoli (Crevalcore), la Valle La Comune (Malalbergo), La Boscosa (Molinella), La Vallazza (Molinella), le Valli di Argenta (FE), il parco della zona archeologica di Marzabotto (Villa Aria). Ad eccezione della garzaia di Marzabotto, situata nell’area archeologica a 130 m. s.l.m. in prossimità del fiume Reno, tutte le altre sono localizzate in pianura. La colonia maggiore è quella presso La Comune (266 nidi nel 1991, 313 nel 1993, 262 nel 1994, 245 nel 1996, 254 nel 1999) dove la nidificazione avviene su alberi (prevalentemente salici e pioppi) in associazione con Nitticora, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Spatola ed irregolarmente Cormorano; la seconda colonia per importanza è quella presso La Boscosa (32 nidi nel1998) dove i nidi sono costruiti sulle canne (Tinarelli oss. pers.).
Durante il periodo di indagine l’Airone cenerino è stato segnalato come nidificante eventuale in numerosi elementi CTR poiché può spingersi alla ricerca di cibo in zone umide e seminativi fino a 10-15 km dal sito di nidificazione; inoltre sono regolarmente presenti nel periodo estivo alcune centinaia di individui immaturi e non nidificanti appartenenti sia alla popolazione locale sia a popolazioni dell’Europa centrale. Si è pertanto ritenuto opportuno riportare nella carta di distribuzione solo i siti di nidificazione certa. Tuttavia in alcuni siti per i quali erano state riportate nidificazioni eventuali nel periodo 1995-1999, come ad esempio Cassa Benni (Mezzolara di Budrio) e nella fascia collinare lungo l’Idice, sono state poi rilevate nidificazioni certe dal 2000-2001 in poi a conferma che la popolazione della specie è tuttora in espansione.
L’Airone cenerino frequenta per l’alimentazione medicai e prati appena sfalciati, campi arati e pressoché tutti i tipi di zone umide della pianura; in collina e montagna frequenta soprattutto laghetti e corsi d’acqua fino a 900-1000 m. s.l.m.. Le garzaie del Bolognese cominciano ad essere frequentate già in dicembre-gennaio; la deposizione delle uova inizia in febbraio e si protrae fino agli inizi di giugno. L’andamento della consistenza della popolazione nell'arco dell'anno è stato studiato nel periodo 1989-1992 per il territorio della Provincia di Bologna (Boldreghini et al. 1991, 1995) e risulta che una percentuale variabile tra il 40 e il 65% della popolazione di Airone cenerino frequenta gli ambiti destinati all’itticoltura.
I principali fattori di minaccia per la popolazione nidificante sono costituiti dagli abbattimenti illegali, frequenti soprattutto in alcuni ambiti destinati all’itticoltura intensiva, dalla morte per collisione con cavi delle linee elettriche a media tensione e da interventi di disturbo antropico e di trasformazione ambientale (in particolare lo sfalcio e l’incendio dei canneti, il taglio di alberi e arbusti e le variazioni del livello dell’acqua durante il periodo riproduttivo) nei siti di riproduzione.

Roberto Tinarelli

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